Il suo passaggio ravvicinato, ha tenuto col fiato la rete di osservazione globale che osserva il passaggio degli oggetti cosmici nel pressi della terra. Poi, la certezza che non ci avrebbe sfiorato. L'asteroide 2009 DD45 è passato ad appena 72mila chilometri da noi (un quinto della distanza tra la Terra e la Luna). Con i suoi 40 metri di diametro aveva una potenzialità distruttiva equivalente a mille bombe atomiche. Fotografato il 27 febbraio scorso, appariva come una stellina di magnitudo 19, ma avvicinandosi a noi la sua grandezza è salita fino a 13. E' stato così possibile seguire la sua orbita con i telescopi ottici fino a dichiarare il passato pericolo. Più i telescopi e gli strumenti di monitoraggio diventano sensibili, più cresce la consapevolezza che la Terra è un bersaglio per questo tipo di corpi, molti dei quali in passato sono caduti in mare o in zone disabitate (vd Tunguska, quando piovono le pietre) senza che fosse stato lanciato alcun tipo di allarme. Ora, grazie anche ai nuovi sensori automatici digitali, molti piccolissimi asteroidi che transitano sullo sfondo del cielo stellato vengono immediatamente segnalati e, dopo una serie di osservazioni, è possibile calcolarne le traiettorie. Quanto agli altri recenti passaggi ravvicinati di asteroidi, per quanto se ne sappia, il record è detenuto da un altro frammento, chiamato 2004 FU162, che il 31 marzo del 2004 è passato ad appena 6.500 km dalla Terra: una vera fortuna che non ci sia finito addosso.